Le frequenti precipitazioni della scorsa settimana hanno apportato nevicate diffuse su tutto il territorio provinciale mediamente oltre 1600-1800 m. Si sono accumulate quantità medie di almeno 15-30 cm, e localmente anche fino a 50-60 cm.

I nuovi apporti per effetto del trasporto eolico hanno creato importanti accumuli di neve ventata instabile andando a sovraccaricare il manto nevoso preesistente
caratterizzato dalla presenza di strati deboli interni dovuti alla presenza di brine e cristalli sfaccettati createsi nei mesi invernali a causa dello scarso innevamento presente e del forte gradiente termico.
Il giorno 16 marzo 2025 distacco valanga a lastroni provocata a distanza a Pampeago, pista Tresca (quota distacco 2150 m).
Il grado del pericolo valanghe era marcato (grado 3 della scala europea). Il sovraccarico dato dal passaggio di alcuni sciatori fuoripista ha provocato il distacco del lastrone soffice che ha interessato la pista da sci Tresca. A dare l’allarme è stato il personale del comprensorio sciistico. Per escludere la presenza di persone coinvolte il soccorso organizzato ha eseguito una bonifica completa con ricerca Recco, Artva, il supporto dei cinofili e sondaggio spalla a spalla dell’area interessata, con esito negativo.



16 marzo 2025 travolti due scialpinisti illesi in Val dei Mòcheni, Monte Fravort.
Lo stesso giorno domenica 16 marzo, un’altra valanga si è verificata attorno ai 2000 m coinvolgendo due scialpinisti . In questa zona il pericolo valanghe
era moderato (grado 2), con accumuli di neve ventata in parte instabili e conseguente rischio di distacco. Appena iniziata la discesa, poco prima delle 13:00, due sciatori sono stati travolti da una valanga provocata staccatasi dall’alto, che li ha trascinati a valle per circa 200 metri. I due sono riusciti a uscire autonomamente dalla massa nevosa. Sul posto sono intervenuti numerosi operatori del Soccorso Alpino e Speleologico. Solo in un secondo momento, grazie al miglioramento delle condizioni meteo, è potuto arrivare anche l’elicottero della protezione civile della PAT, che si è posizionato poco a monte della località Kamauz.

sovraccarico degli sciatori.



Lunedì 17 marzo, incidente mortale valanga in Presena, cima Cornicciolo-Sgualdrina.
Una valanga di fondo di dimensioni molto grandi, con spessore medio di 100 – 120 cm del lastrone nella zona di distacco a 2700 m di quota circa, e con una larghezza di 300-400 m ha percorso più di 400 m di dislivello da poco sotto la cima del Cornicciolo di Presena, poco a nord di cima Sgualdrina fino nel fondo valle del Presena, coinvolgendo tre scialpinisti impegnati nella discesa. L’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 è stato lanciato intorno alle 11 da parte di un quarto compagno, di nazionalità spagnola, unico illeso del gruppo. La Centrale Unica di Emergenza del Servizio Prevenzione rischi della PAT, ha chiesto immediatamente l’intervento di due elicotteri. L’unità cinofila presente su un primo velivolo ha subito iniziato le ricerche dello scialpinista ancora sepolto. Il tecnico di elisoccorso e l’equipe sanitaria dell’altro elicottero sono stati nel frattempo sbarcati sul posto e hanno provveduto ad estrarre i due scialpinisti semisepolti nella neve, prestando loro le prime cure del caso ed elitrasportandoli all’ospedale. Lo scialpinista disperso, proveniente dalla Germania, è stato estratto dalla neve in arresto cardiaco e ha perso la vita durante le operazioni di rianimazione. Ricevuto il nulla osta delle autorità per la rimozione della salma, il corpo dell’uomo è stato elitrasportato in piazzola a Vermiglio, mentre il personale di soccorso e due unità cinofile sono rimaste sul posto per proseguire nella bonifica dell’area.









Allo stato attuale ancora insidiosi sono i pendii ombreggiati, dove nel manto di neve vecchia sono presenti strati deboli. I punti pericolosi si trovano soprattutto sui pendii ripidi e poco frequentati al di sopra dei 1800 m circa. Punti pericolosi si trovano anche sui pendii soleggiati in alta montagna. Il numero e le dimensioni dei punti pericolosi aumenteranno con l’altitudine. Sui pendii ombreggiati molto ripidi le valanghe possono trascinare l’intero manto nevoso e raggiungere grandi dimensioni. I vecchi accumuli di neve ventata possono, a livello isolato, subire un distacco in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali. Le escursioni e le discese fuori pista richiedono esperienza nella valutazione del pericolo di valanghe e una prudente scelta dell’itinerario. Tali condizioni favoriscono valanghe spontanee o provocate anche con il debole sovraccarico di un singolo sciatore.
A partire da domani, sabato 22 marzo, si prevedono delle nevicate oltre i 1400/1700 m di quota: sono attesi fino a 10-15 cm di neve fresca, localmente anche di più. Il vento da moderato a forte proveniente dai quadranti meridionali causerà la formazione di accumuli di neve ventata nei pendii ombreggiati. Per avere informazioni dettagliate sul pericolo di valanghe previsto si rimanda al sito del bollettino valanghe dell’Euregio https://valanghe.report/bulletin/latest