Nuova stazione nivometeorologica TRISTENBODEN – Vedrette di Ries

Mercoledì scorso, 15 ottobre, è stata installata la nuova stazione nivometeorologica automatica Tristenboden a Riva di Tures, a 2450 m s.l.m.. Dopo alcuni giorni di test, tutti i valori misurati dalla stazione sono ora disponibili sul sito valanghe.report, sull’app del Servizio meteorologico provinciale (Meteo Alto Adige) e sulla homepage del Servizio meteorologico.

La nuova stazione TRISTENBODEN appena installata. La stazione è recintata affinché gli appassionati di sport invernali non disturbino il manto nevoso in prossimità della stazione durante l’inverno. (Foto: Servizio prevenzione valanghe, 15.10.2025)

Per produrre il bollettino valanghe necessitiamo di molti dati, tra cui anche quelli provenienti dalle stazioni meteorologiche automatiche, distribuite nel modo più uniforme possibile sul territorio (vedi anche la mappa delle stazioni meteorologiche). Per il gruppo delle Vedrette di Riese non era ancora presente una stazione, ma ora questa lacuna è stata colmata. Oltre ad essere uno strumento utile per valutare il pericolo valanghe a livello regionale, questa stazione è anche uno strumento importante per le commissioni valanghe locali, per valutare a scala locale il pericolo valanghe in determinati siti valanghivi. In questo caso è particolarmente utile per le commissioni di Campo Tures, Anterselva e St. Jakob im Defereggen nel Tirolo Orientale.

Inoltre, grazie alla sua posizione prossima al ghiacciaio occidentale delle Vedrette di Ries, è molto importante anche per i glaciologi dell’Ufficio idrologia e dighe: i dati raccolti da questa stazione consentiranno di comprendere meglio i cambiamenti che il ghiacciaio subirà in futuro. I risultati delle loro analisi degli anni passati sono disponibili nei Glacierreport, che potete scaricare qui.

Dalla ricerca del sito all’installazione della stazione – un lungo percorso

L’idea di installare una stazione nivometeorologica automatica nel gruppo delle Vedrette di Ries era nata già alcuni anni fa . Nell’estate del 2023 abbiamo perlustrato l’area intorno al Collalto: sia sul versante di Anterselva che su quello di Riva abbiamo individuato dieci potenziali siti.

Durante i sopralluoghi estivi, l’obiettivo principale era quello di trovare un sito adatto e pianeggiante, privo di ostacoli di grandi dimensioni che potrebbero causare un manto nevoso irregolare. Inoltre, il sito non deve essere paludoso o situato nel letto di un torrente e deve essere soleggiato per alcune ore anche in pieno inverno, per poter garantire l’approvvigionamento energetico necessario. Naturalmente, il sito non deve essere esposto a potenziali valanghe e colate di detriti e non dovrebbe trovarsi in prossimità di un itinerario scialpinistico molto frequentato, per avere un manto nevoso indisturbato in prossimità della stazione. Infine, ma non meno importante, il sito adatto deve essere coperto da rete radio e cellulare, in modo che i valori misurati possano essere trasmessi.

I tecnici del servizio prevenzione valanghe verificano in loco la connessione per la trasmissione dei dati. (Foto: Servizio prevenzione valanghe, 27.08.2024)

Anche in inverno sono stati effettuati diversi sopralluoghi, durante i quali l’attenzione si è concentrata sul manto nevoso dei vari siti individuati. L’altezza della neve è rappresentativa della zona e relativamente uniforme? Il manto nevoso è influenzato dal vento? Sono presenti tracce di scialpinisti? Dopo due anni di ricerche, è rimasto il sito di Tristenboden.

Il sito è stato visitato più volte anche durante l’inverno per garantire un manto nevoso il più omogeneo possibile, in questo caso insieme alla stazione forestale di Campo Tures. (Foto: Servizio prevenzione valanghe, 09.04.2025)

Ad inizio ottobre gli operai edili dell’Ufficio sistemazione bacini montani hanno gettato le fondamenta su cui i tecnici dell’Ufficio meteorologia e protezione valanghe hanno recentemente installato la stazione con i vari sensori.

Immagine del cantiere: gli operai dell’Ufficio sistemazione bacini montani gettano le fondamenta della stazione. Vista in direzione del ghiacciaio Vedrette di Ries, sullo sfondo a destra il Monte Nevoso innevato. (Foto: Agenzia per la protezione civile, 01.10.2025)

Nella stazione sono stati installati sensori che misurano la temperatura, l’umidità dell’aria, la pressione atmosferica, la direzione e la velocità del vento, la temperatura della superficie del manto nevoso, la radiazione solare e l’altezza del manto nevoso. Questi dati vengono raccolti tramite il data logger e poi trasmessi tramite Tetra Radio oppure la rete cellulare. L’alimentazione è fornita da una batteria ricaricata alimentata da un pannello solare.

Nella foto sono visibili i sensori, le antenne e il parafulmine della stazione. A sinistra il sensore per la misurazione dell’altezza della neve tramite ultrasuoni. (Foto: Servizio prevenzione valanghe, 15.10.2025)

I valori misurati dalla nuova stazione verranno utilizzati anche dal modello di simulazione del manto nevoso SNOWPACK. SNOWPACK simula la struttura del manto nevoso, fornendo informazioni sulla presenza di strati deboli, sulla temperatura e sul grado di inumidimento di ogni strato. Ciò permette di valutare con maggiore precisione il pericolo di valanghe.