Dopo le nevicate ed il vento segue un rialzo delle temperature – aumenta l’inumidimento del manto nevoso

Martedì 14 marzo 2023
un campo di bassa pressione portava precipitazioni su tutta la provincia. Lungo
la cresta di confine nevicava a tratti fino in fondovalle, nella zona
dolomitica invece il limite delle nevicate era in parte sopra i 2000 m. Con il
fronte freddo in transito nel pomeriggio, le precipitazioni erano così
distribuite:

Sommatorie di neve fresca nelle 24 ore dal 13 al 14 marzo misurate presso le nostre stazioni di osservazione. Va notato che presso  alcune stazioni ha piovuto almeno a tratti, quindi in quota potrebbe essere caduta molta più neve.
Sommatorie di neve fresca
nelle 24 ore dal 13 al 14 marzo misurate presso le nostre stazioni di
osservazione. Va notato che presso  alcune stazioni ha piovuto almeno a
tratti, quindi in quota potrebbe essere caduta molta più neve.

Sommatoria di precipitazione nelle 24 ore alle stazioni in fondovalle,  misurata il 14.03.2023. La maggior parte delle precipitazioni è caduta nel nord e nell'ovest del territorio provinciale. La stazione di Sarentino ha registrato la maggior quantità di pioggia con poco meno di 30 mm

Sommatoria di precipitazione nelle 24 ore alle
stazioni in fondovalle,  misurata il 14.03.2023. La maggior parte delle
precipitazioni è caduta nel nord e nell’ovest del territorio provinciale. La
stazione di Sarentino ha registrato la maggior quantità di pioggia con poco
meno di 30 mm.

La nevicata è stata
accompagnata da forti venti: inizialmente da sud-ovest, poi, con il passaggio
del fronte freddo, da nord-ovest. Ciò ha anche causato un rapido abbassamento
delle temperature.

I valori misurati presso la stazione Cima Libera (3399 m) mostrano l'andamento della velocità e della direzione del vento, nonché il significativo calo delle temperature abbassatesi fino a -19°C
I valori misurati presso la
stazione Cima Libera (3399 m) mostrano l’andamento della velocità e della
direzione del vento, nonché il significativo calo delle temperature abbassatesi
fino a -19°C.

Il forte vento ha
trasportato la neve fresca, formando accumuli eolici instabili, soprattutto in
quota. Il vento freddo da nord ha continuato a soffiare anche mercoledì,
creando nuovi accumuli. Questi accumuli di neve compatta si sono poi spesso
depositati su neve fresca a debole coesione. I cristalli di neve fresca di
solito rappresentano uno strato debole di breve durata che si consolida dopo
pochi giorni. Nei punti in cui gli accumuli si sono depositati su una
superficie di neve a debole coesione formata da cristalli angolari, si ha un
problema di strati deboli persistenti che deve essere considerato per un
periodo più lungo.

Fessure nei nuovi accumuli e trasporto eolico sulla cresta di Senales . (Foto: Ludwig Gorfer, 14.03.2023)
Fessure nei nuovi accumuli
e trasporto eolico sulla cresta di Senales . (Foto: Ludwig Gorfer, 14.03.2023)

Spontane Lawine unterhalb des Hochgall in Antholz. (Foto: Tobias Leitgeb, 15.03.2023)
Valanga spontanea al Collalto in Anterselva. (Foto: Tobias Leitgeb, 15.03.2023) 
Spontane Lawine am Grionkopf in Rojen aufgrund des schlechten Altschneedeckenaufbaus bricht die Lawine bis zum Boden durch. (Foto: Josef Plangger, 15.03.2023)
Valanga spontanea alla cima di Grion nella val Roia. (Foto: Josef Plangger, 15.03.2023) 

Segni del vento nella val Sarentino. (Foto: Servizio valanghe, 16.03.2023). 

Con la neve fresca e il vento, il pericolo valanghe è salito a 3 – marcato in molte zone dell’Alto
Adige. Occorre prestare soprattutto attenzione ai nuovi accumuli eolici e agli
strati deboli sui pendii esposti a ovest, nord e a est, formati da 
cristalli angolari e ricoperti di neve fresca: questi ultimi sono difficilmente
riconoscibili.

Ancora neve polverosa in zone protette dal vento. (Foto: Servizio valanghe, 16.03.2023) 

 
Prospettiva

Nei prossimi giorni
le temperature saliranno costantemente. Venerdì lo zero termico salirà
temporaneamente oltre i 3000 m. Il pericolo di valanghe di neve asciutta diminuisce,
ma sui pendii in ombra in alta quota questa diminuzione avviene solo
lentamente. A causa del clima mite e dell’irraggiamento solare, il manto nevoso
viene inumidito e sono sempre più possibili valanghe bagnate, soprattutto sui
pendii soleggiati. Inoltre, gli strati deboli esistenti possono riattivarsi a
causa dell’inumidimento e possono anche verificarsi distacchi spontanei. 
In queste giornate
miti è quindi particolarmente importante un buon tempismo.

Infine ancora qualche
breve informazione sugli incidenti da valanga verificatisi la settimana
scorsa: 

Monte Fumaiolo 
(
Glaitner Hochjoch) 10.03.2023

Un gruppo
di sei scialpinisti stava salendo da Racines verso il Monte
Fumaiolo
(Glaitner Hochjoch) quando un piccolo lastrone di neve si staccava a circa 2250
m sul versante esposto a nord-ovest trascinando con sé una persona. La persona
veniva parzialmente sepolta ma rimaneva illesa. Nei giorni precedenti
l’incidente si erano registrati nella zona alcuni centimetri di neve fresca. 
A causa della radiazione solare e dell’elevata umidità del giorno dell’incidente, le proprietà meccaniche del lastrone sono cambiate e hanno favorito la propagazione della frattura.

Piccola valanga a lastroni, larga ca. 15 m e lunga 20 m. L’altezza del distacco: 15 - 20 cm. (Foto: Werner Hochrainer, 10.03.2023)

Piccola valanga a lastroni, larga ca. 15 m e
lunga 20 m. L’altezza del distacco: 15 – 20 cm. (Foto: Werner Hochrainer,
10.03.2023)


Croda Rossa  –
Braies, 11.03.2023

Sette persone (un gruppo di 5 e un gruppo di 2) stavano salendo lungo il Cadin
del Ghiacciaio nella forcella nord sotto la Croda Rossa. Nella parte alta,
estremamente ripida del canalone, non visibile agli scialpinisti (> 2700 m),
si è staccata una piccola valanga spontanea di neve fresca. Gli scialpinisti
hanno notato che la neve si avvicinava lentamente, tre sono stati trascinati
per circa 200 – 300 m dalle masse di neve che scivolavano. Tutti sono rimasti
illesi in superficie. I soccorsi sono stati informati, ma poiché nessuno è
rimasto ferito, non ci sono state operazioni di soccorso. 
Nei giorni precedenti
si era registrato qualche apporto di neve fresca nella zona intorno alla Croda
Rossa. La zona di distacco non era visibile. Probabilmente si è trattato di una
valanga di neve a debole coesione che si è staccata spontaneamente e ha portato
con sè la neve superficiale a debole coesione presente nel ripido canalone. 

Valanga dell’incidente sulla
Croda Rossa (Foto: Mirko Fill, 11.03.2023)