Il mese di maggio appena passato entrerà negli annali storici come particolarmente freddo. Infatti, le temperature erano di 2,5 fino a 3 °C al di sotto della media storica. Anche le precipitazioni erano fuori dal comune, infatti superiori alla media dal 30 al 60%. Questa combinazione ha fatto sì, che in montagna si è accumulata un bel po’ di neve.
Con la fine di maggio le temperature hanno, tuttavia, subito un impennata e insieme alla radiazione del sole oramai alto in cielo, stanno mangiando rapidamente la neve. Negli ultimi 4-5 giorni i campi neve hanno registrato un calo nello spessore del manto nevoso nell’ordine di 30 fino a 40 cm.
Il scioglimento della neve si può evidentemente notare anche dalla portata dei corsi d`acqua.
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Altezza idrometrica del fiume Aurino a Brunico.
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In alta montagna dopo una notte serena le condizioni sono favorevoli. Nel corso della giornata va considerato un aumento del pericolo valanghe a causa del problema della neve bagnata.
Specialmente alle esposizioni settentrionali lo scialpinista non si trova ancora costretto a portare gli sci in spalla per grandi distanze. Diversa la situazione sui versanti esposti al sole, dove la copertura nevosa continua si ritira sempre più rapidamente verso l’alto.
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Manto nevoso non più continuo sui versanti esposti al sole sotto il Giogo di Terento, 2405 m (Herta Pernthaler, 03.06.2019).
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| Sgombero della neve dalla strada poco prima del Passo del Rombo (Stefan Ennemoser, 25.05.2019). |
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| Le marmotte si felicitano dello scioglimento della neve e si godono il sole. (Jürgen Ortler, 03.06.2019). |
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| A predoi sono ancoar ben visibili i segni della valanga di inizio febbraio. (Klaus Brugger, 02.06.2019) |
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| A tuttu quelli che ancora non hanno riposto gli sci auguriamo delle belle giti primaverili. Prato Piazza, Braies. (26.05.2019). |











