La scorsa settimana è stata caratterizzata da tempo variabile e da una progressiva umidificazione/saturazione d’acqua del manto nevoso. Di conseguenza, si sono staccate sempre più valanghe di slittamento e di neve a debole coesione. Inoltre, lungo la cresta principale delle Alpi e nel Tirolo dell’Est, abbiamo ancora a che fare con un problema di strati deboli persistenti. Nei prossimi giorni in quota il tempo sarà invernale, soprattutto nel nord del Tirolo. Neve ventata fresca e numerose valanghe di neve a debole coesione (in caso di riduzione della nuvolosità dopo le nevicate) saranno il tema principale.
Retrospettiva meteorologica
La settimana scorsa può essere definita come tipica per il clima di aprile. Sia il Tirolo del Nord che il Tirolo dell’Est hanno ricevuto ripetute precipitazioni, in alcuni casi anche sotto forma di pioggia fino in alta quota.




Una corrente iniziale da sud, che trasportava anche un po’ di polvere del Sahara, è stata sostituita da una corrente da nord-est.

Effetto sul manto nevoso
L’umidificazione causa (o ha causato) un indebolimento
Il tempo caldo e umido con piogge locali e irraggiamento diffuso ha favorito l’umidificazione e la saturazione d’acqua del manto nevoso. Fino a giovedì 27 marzo, il manto nevoso al di sotto di circa 2200 m è diventato isotermico (ha raggiunto 0°C) in tutte le esposizioni. Sui pendii soleggiati, l’umidificazione almeno superficiale si è estesa fino alle zone d’alta montagna.


La progressiva umidificazione del manto nevoso ha poi influenzato anche il piacere di sciare, tanto che di giorno in giorno ci si è trovati sempre più spesso a sprofondare fino al suolo.

A quote elevate o comunque all’inizio della settimana, scegliendo bene il terreno, si poteva comunque godere di una buona neve farinosa (“nodulosa”). Per il resto, a causa del tempo, erano naturalmente presenti quasi tutti i tipi di neve, compresa la crosta non portante “perfetta”.


Ancora attenzione agli strati deboli persistenti
Oltre alla perdita di resistenza del manto nevoso dovuta all’umidificazione, localmente si dovrebbe continuare a prestare attenzione al problema di strati deboli persistenti. Ciò riguarda le regioni lungo la cresta principale delle Alpi, in particolare dalle Alpi Passirie verso est, compreso il Tirolo dell’Est e il settore da ovest a nord a est, a partire dalle zone in ombra a circa 2200 m. Nei settori est e ovest, le aree pericolose si incontrano piuttosto a partire da circa 2600 m in su. Il problema di strati deboli persistenti di cui sopra si riferisce principalmente allo strato debole di grani sfaccettati ricoperto di neve a partire dal 10/03 (in particolare dal 14/03), che si è potuto formare durante lunghe fasi di bel tempo. Gli strati deboli basali risalenti all’inizio dell’inverno, invece, sono stati indeboliti in alcuni casi, soprattutto a causa dell’apporto di pioggia e calore. Informazioni sul problema strati deboli persistenti sono disponibili anche nel nostro blog sull’incidente da valanga sullo Schalfkogel del 24 marzo 2025.
Attività valanghiva
In primo piano c’era la recente attivazione di valanghe di slittamento su pendii ripidi e lisci, ma anche la crescente attività di valanghe di neve a debole coesione bagnata su terreni estremamente ripidi. Nella maggior parte dei casi, le valanghe di neve a debole coesione bagnata si sono distaccate a causa di impulsi esterni, ad esempio da parte di sciatori. Sul versante in ombra – dove il manto nevoso era ancora asciutto e si è bagnato durante la settimana – le valanghe si sono distaccate spontaneamente su terreni estremamente ripidi, soprattutto sotto i 2200 m circa.




In alta montagna, sciatori hanno inoltre provocato il distacco di (piccole) valanghe nella neve ventata fresca. I punti pericolosi si trovavano soprattutto sul lato in ombra e in vicinanza delle creste.



Durante la settimana di riferimento si è verificato un incidente mortale da valanga sotto lo Schalfkogel. Informazioni dettagliate sono disponibili qui.
Ulteriore sviluppo – neve fresca in vista
Dopo la bella giornata di oggi, venerdì 28 marzo, stiamo entrando in una corrente fredda da nord. Secondo Geosphere Austria, già stasera il cielo si oscurerà e arriveranno le precipitazioni. Il limite dello zero termico scenderà da circa 2400 m a circa 1600 m. Di conseguenza, le precipitazioni cadranno sempre più sotto forma di neve fino alle zone di quota media. Il vento ruota verso nord e soffia vivace, relativamente più forte sulla cresta principale dei Tauri. Le precipitazioni continueranno per ora fino a domenica mattina. In totale, si prevede che cadranno 20-30 cm in tutto il Tirolo del Nord e nel Tirolo dell’Est settentrionale, e circa 40 cm nelle Alpi settentrionali, lungo i Tauri del Tirolo dell’Est e nelle Alpi della Zillertal.

Poi il cielo si schiarirà prima che ricominci a nevicare da domenica a lunedì. Nelle Alpi settentrionali potrebbero cadere altri 20-30 cm di neve. Rimarrà il freddo del tardo inverno.
Per quanto riguarda il pericolo di valanghe, l’evoluzione meteorologica comporta, da un lato, che l’attività da neve bagnata è per il momento interrotta. Tuttavia, sono ancora possibili valanghe di slittamento isolate. Con le nevicate, sarà necessario prestare sempre maggiore attenzione a lastroni da vento in quota, da prendere sul serio a breve termine. Tuttavia, i punti pericolosi dovrebbero essere facilmente riconoscibili per chi pratica sport invernali (con una visibilità adeguata). Non appena il sole fa capolino dopo le nevicate o il fenomeno della radiazione diffusa entra in gioco, ci aspettiamo numerose valanghe di neve a debole coesione, per lo più di piccole dimensioni, da terreni estremamente ripidi e prevalentemente soleggiati. Inoltre, si dovrebbe tenere presente il già citato problema di strati deboli persistenti (le nevicate possono talvolta favorire la formazione di lastroni al di sopra dello strato debole superficiale).