Il manto nevoso è generalmente ben consolidato. Allo stesso tempo, però, la superficie nevosa è molto variabile e impegnativa dal punto di vista sciistico. Nelle zone ricche di neve, in casi isolati sono ancora possibili valanghe di slittamento spontanee nei ripidi pendii erbosi.
Situazione valanghiva attuale
Attualmente la principale fonte di pericolo per quanto riguarda le valanghe sono le valanghe di slittamento. Questo vale soprattutto per le aree ricche di neve. Nel frattempo, l’attività di slittamento spontanea è leggermente diminuita, ma non si possono escludere valanghe isolate (per lo più di dimensioni medie). Le aree al di sotto delle bocche di balena dovrebbero essere evitate o almeno superate rapidamente (ad esempio sulle vie di accesso).


Tuttavia, la neve ventata non è più un problema reale. Gli accumuli più vecchi di neve ventata non possono quasi più essere distaccati. Sui pendii ombrosi in alta montagna (>3000 m), da molto ripidi a estremamente ripidi, sono ancora possibili punti di pericolo isolati. Anche in questo caso, tuttavia, è necessario un notevole sovraccarico.
Superficie del manto nevoso
In questo momento in montagna c’è spesso una quantità di neve superiore alla media (soprattutto a nord) e un’ottima stabilità del manto nevoso, ma purtroppo spesso la qualità della neve è modesta. Il vento tempestoso che ha accompagnato le forti precipitazioni della fine della scorsa settimana e la pioggia leggera fino ad almeno 2600 m il 24 dicembre hanno causato molti danni. Le croste da fusione e rigelo e la neve crostosa soffiata sono onnipresenti – al momento non abbiamo notizie di buona neve polverosa.


Tuttavia, le sottili croste da fusione o le lamelle di ghiaccio che si sono formate con il già citato evento di pioggia della vigilia di Natale sono interessanti, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo futuro del pericolo valanghe. Qui vediamo il potenziale per la formazione di uno strato debole sotto o tra le croste da fusione. Questo potrebbe diventare molto importante nel prossimo evento nevoso più abbondante. Per questo vogliamo affinare il più possibile la nostra comprensione della situazione e ottenere una buona panoramica della distribuzione e della natura di queste croste.
Aiutateci con le vostre osservazioni:
Fino a che quota si trova questa crosta da fusione/lamella? Quanto è spessa? Ce ne sono diverse e che aspetto ha lo strato sottostante/intermedio (duro, morbido)?
- Saremo lieti di ricevere i vostri commenti tramite Snobs.live o via e-mail a lawine@tirol.gv.at



Sviluppi futuri
La situazione valanghiva cambierà poco nei prossimi giorni. Isolatamente sono ancora possibili valanghe di slittamento spontanee, sopratutto nei pendi soleggiati.

Le temperature saranno leggermente più fresche rispetto al recente passato, ma il fine settimana rimarrà in gran parte asciutto. L’anno nuovo sarà solo un po’ più variabile.

Auguriamo a tutti voi un felice anno nuovo…
A proposito: l’attuale manto nevoso è molto ghiacciato e duro in alcuni punti. Sui terreni ripidi, le cadute sono un pericolo reale! … in tal senso:
Auguriamo a tutti voi un buon inizio del nuovo anno 2024!