Attacca l’ARTVA al corpo, metti la pala e la sonda nello zaino. Con le prime intense nevicate sulle montagne del Tirolo, aumenta di nuovo il pericolo valanghe: il pericolo principale proviene dai nuovi accumuli di neve ventata, che talvolta sono difficili da individuare. I punti pericolosi si trovano soprattutto su pendii molto ripidi vicino alle creste sopra i 2600 metri e aumentano con l’altitudine. Sono possibili valanghe di dimensioni medie. Inoltre, con l’irraggiamento solare, sabato si prevedono piccole valanghe di neve a debole coesione.
Sviluppo meteorologico nei giorni scorsi
Due eventi di precipitazioni significative hanno portato nei giorni scorsi alla prima irruzione dell’inverno in quote alte e medie. Nella notte tra lunedì 30 e martedì 31, inizialmente un fronte freddo proveniente da sud-ovest ha portato abbondanti quantità di precipitazioni con un abbassamento importante del limite della nevicata. Soprattutto lungo la cresta principale delle Alpi e nel Tirolo dell’Est sono state registrate precipitazioni di 60 a 100 mm, localmente anche di più. All’inizio delle precipitazioni, è nevicato solo al di sopra dei 2800 metri circa, durante la notte il limite della nevicata è gradualmente sceso al di sotto del limite del bosco.
Dopo un miglioramento del tempo e temperature leggermente più miti il mercoledì, seguito (nuovamente) da Föhn tempestoso sul versante nord delle Alpi, un altro fronte freddo accentuato ci ha raggiunto nella serata di giovedì 2 novembre. Inizialmente è piovuto fino a oltre 2000 metri, ma durante la notte la temperatura è tornata a scendere notevolmente e è nevicato anche fino in pianura. Le principali aree di precipitazioni sono state a sud e a est, dove sono stati registrati ancora 50-70 mm.







Effetti sul pericolo valanghe
A causa della neve fresca, le basse temperature ed il vento si sono formati accumuli di neve ventata in vicinanza delle creste, in conche e dietro ai bruschi cambi di pendenza, che sono talvolta facili da portare a rottura nei pendii molto ripidi (>35 gradi) al di sopra dei 2600 metri. Ciò è soprattutto valido per le regioni con molta neve fresca lungo la cresta principale delle Alpi. I punti pericolosi aumentano con la quota, e nelle zone sottovento (soprattutto rivolte a nord) sono da considerare più sfavorevoli. Sono possibili valanghe di neve a lastroni piccole e singolarmente medie. Visto che il vento si è calmato molto all’arrivo del fronte freddo nella notte tra giovedì e venerdì, gli accumuli di neve ventata sono spesso stati coperti di neve fresca e non si riconoscono più. Chi è adesso in giro fuori pista dovrebbe avanzare con cautela alle quote ed esposizioni indicate.
Soprattutto sabato 4 novembre, in caso di tempo soleggiato, sono attese piccole colate di neve a debole coesione dai pendii estremamente ripidi (>40 gradi). Inoltre, sono possibili anche piccoli slittamenti sui pendii erbosi ripidi. Con l’invigorirsi del Föhn da sud, nel corso della giornata di sabato, si formeranno accumuli di neve ventata. Questi dovrebbero essere identificabili e possibilmente evitati.
Breve previsione
Sabato arriverà un miglioramento del tempo, il Föhn da sud riprenderà nell’arco della giornata e trasporterà con forza la neve fresca. Ciò comporta la formazione di accumuli di neve fresca in alta quota. Nella notte tra sabato 4 e domenica 5 novembre, con una corrente da sud ci sarranno ancora fino a 10 – 20 mm di precipitazioni, soprattutto nelle Alpi dello Stubai e della Zillertal, nonché nel Tirolo dell’Est. Le temperature saranno più miti e il limite della nevicata sarà tra 1500 e 1800 metri.
Il tempo rimarrà instabile fino alla fine della prossima settimana, ma per il momento non sono previste precipitazioni significative. Tuttavia, il tempo variabile continuerà a provocare la formazione di accumuli di neve ventata, che dovranno essere valutati con cautela, soprattutto sui pendii molto ripidi e ad alta quota. In seguito, l’ulteriore sviluppo è ancora incerto.
