Sempre meno neve – il pericolo valanghe è ancora soggetto alle variazioni diurne

Breve retrospettiva del tempo

Il periodo di bel tempo che perdura da un mese è stato brevemente interrotto durante la notte tra la Pasquetta e il martedì (tra il 13 e 14/04). Un fronte freddo ha fatto sensibilmente raffreddare  l’aria e ha portato alcuni centimetri di neve fresca in ampie parti del Tirolo, dal linite del bosco in su. Il 14 aprile si è imposto nuovamente il sole. Risalta il fatto che con questo la massa d’aria è ridiventata molto secca.

Il Tirolo è stato un pò “velato” in quota

Continua la riduzione del manto nevoso

In sintonia con la stagione si è osservata, alle stazioni automatiche, una riduzione dell’altezza totale del manto nevoso, in parte anche marcata presso le stazioni in quote medie.

Diminuizione graduale dell’altezza del manto nevoso presso la stazione meteorologica Lichtenberg nell’Ausserfern. Si vede bene il breve passaggio del fronte freddo nella notte tra il 13 e il 14 aprile

Anche nelle immagini delle webcam possiamo osservare l’andamento dello scioglimento della neve.

10.04.2020

16.04.2020: Notevole aumento delle zone erbose rispetto al 10.04.2020



Poche osservazioni di eventi valanghivi

Come nelle settimane passate siamo venuti a sapere di pochissimi distacchi di valanghe. Dopo il fronte freddo sono avvenuti piccoli slittamenti di neve a debole coesione; un lastrone di neve, nord-ovest, 2500 m nella regione del monte Aifner nell’Oberland Tirolese. (Aggiunta a posteriori: il distacco è stato causato da uno sciatore, durante la discesa in un punto con poca neve nel pendio con una pendenza di 40°. La superficie della neve, in quel momento, era coperta da una crosta portante. La persona non è stata trascinata dalla valanga). Siamo stati informati di rotture di cornici nell’Ausserfern.

Possibilità futura di isolate valanghe di neve a lastroni, soprattutto nei pendii ombreggiati al di sopra dei 2500 m circa

Abbiamo sempre poche informazioni dal territorio sulla struttura del manto nevoso. Comunque è sicuro che l’inumidamento del manto nevoso alle esposizioni in quota e all’ombra (soprattutto a causa della massa d’aria nuovamente abbastanza secca) avanza abbastanza lentamente. Partiamo dal principio che il manto di neve vecchia nei pendii ombreggiati fino alle fascie altitudinali a ca. 2500 m è almeno leggermente umida. Con la continuazione dell’infradiciamento, che in questa stagione può avvenire molto rapidamente – a seconda della situazione meteorologica (elevata umidità dell’aria, nuvole all’altezza delle montagne, temperature calde, irraggiamento (diffuso)), ci aspettiamo nei lati all’ombra singole valanghe di neve a lastroni, dai 2500 m in su. Dovrebbero essere in zone di dimensioni limitate. Lo strato fragile sarà soprattutto la neve da metamorfismo costruttivo del mese di gennaio.

Durante questa stagione, la temperatura superficiale del manto nevoso è un indice importante per l’inumidamento oppure il consolidamento del manto. Presso questa stazione automatica si sono formati regolarmente croste da rigelo, che almeno il 14 e 15 aprile erano molto probabilmente portanti. 

Il pericolo valanghe è ancora soggetto alle variazioni diurne


Secondo le previsioni meteorologiche, prossimamente cambierà poco: partiamo dal presupposto di un andamento diurno del pericolo valanghe più o meno marcato.